Serie A (Apertura)
Calcio a 7 Open - Maschile

Prove di "vendetta" per i Black Hats: 4-3 all'Asppico

27/09/2017

CALCIO A 7 - SERIE A. I cappelli neri battono la squadra che inflisse loro la sconfitta nella scorsa finale d'apertura dello scudetto, e lo fanno al termine di una gara giocata meglio dagli uomini di D'Alessandro che potevano chiudere i conti già nella prima frazione. I rosa di Lionetto ci mettono cuore e orgoglio nella ripresa, e per poco non strappano il pari.

Calcio a 7 - Serie A - Fu la sfida che diede lo scudetto d'apertura nella passata stagione, è una partita sempre sentita. Black Hats contro Asppico Calcio, non sarà mai una gara qualsiasi, e anche ieri lo spettacolo non è di certo venuto meno. I Cappelli Neri confermano i pronostici della vigilia e vincono con il medesimo risultato grazie al quale hanno avuto ragione de La Dolce Vita: 4-3 e primato con nove punti in classifica. Per gli uomini di D'Alessandro, nonostante un inizio di calendario in salita, sono arrivati nove punti che donano serenità e lanciano le prime prove di fuga in cassifica.
L'Asppico si presenta al campo con assenze pesanti, e ancora per i ragazzi in rosa, si fa fatica a trovare una soluzione per il "Dopo-Mike". Passeri, che ora vive a Milano, ci sarà di rado in Campionato, e la sua assenza sembra risuonare molto forte nel rettangolo di gara. 
Nel primo tempo i Black Hats la sbloccano subito grazie ad una bella invenzione di Mattia La Penna, che contro l'Asppico fa solo gol bellissimi: conclusione dalla distanza, Dario Lionetto nulla può ed è avanti Cappelli Neri. 
I primi 25' sono un monologo dei Black Hats: per l'Asppico l'ingresso in campo dell'esperto Locci dona maggiore equilibrio, ma a centrocampo Accorroni fatica a prevalere su Masci (e sarà questa, a nostro parere, la volta tattica della gara). I Black Hats spingono, e dopo diverse occasioni mal sfruttate, trovano il raddoppio allo scadere di tempo con Santucci, che calcia da quasi centrocampo un tiro che risulta insidioso per il portiere rivale (che lo vede all'ultimo) e finisce in porta. 
A giudicare il tenore tattico della prima frazione, la gara sembrerebbe già in cassaforte. Ma il calcio è fatto di cuore, grinta e orgoglio, e l'Asppico tira fuori dal cilindro una ripresa di tutt'altro piglio. Eugenio Carletti sale in cattedra, siglando una doppietta a cavallo tra il 5' e il 10' della ripresa che porta il punteggio su un'insperata parità. I Black Hats sonnecchiano, ma dopo il doppio colpo subìto si destano dal sonno e tornano a macinare, e lo fanno ancora una volta con Mattia La Penna, che vince un duello fisico con Isernia, salta secco il portiere e deposita il pallone in porta. L'Asppico torna in difficoltà, e Piovanello sentenzia con una punizione delle sue del tutto imparabile: 4-2 e partita in ghiaccio? Nemmeno per idea, perchè Capitan Monticelli sfodera un sinistro di "Passeriana memoria": la palla colpisce il palo e finisce in porta, ed è la rete del 4-3. Nel finale, il tentativo per ottenere il pari da parte degli uomini di Rosario Lionetto è generoso ma infruttuoso, i Black Hats vincono e lo fanno con merito. 
E' un successo importante per i Black Hats, anch'essi alle prese con qualche defezione da considerare (su tutte, quella di Industria in difesa), ma la rosa messa in campo da Aldo D'Alessandro è di prim'ordine in questa stagione, e parlare di assenze quando puoi comunque portare in campo gente come Gaggiotti, Santucci, Piovanello, Masci, La Penna, Bernardini etc... è ingeneroso verso i protagonisti stessi della gara.
L'Asppico registra il suo secondo KO stagionale dopo quello con La Dolce Vita. La sensazione è che ci sia tanto lavoro da fare per la truppa di Lionetto, che deve però ripartire da quanto di buono fatto vedere nel secondo tempo, ma serve qualche iniziativa diversa nelle soluzioni di gioco offensivo per evitare di vedere allontanarsi le squadre di testa. 

MIGLIORE IN CAMPO
Marco Masci (Black Hats) - 
La Penna è decisivo con i suoi gol e con il suo temperamento offensivo. Ma la prova "sottovoce" di Marco Masci merita la lode. Ha il compito di tenere la guardia su Accorroni (il più pericoloso dei diretti rivali) e ci riesce magistralmente. Accorroni viene praticamente annullato dalla prova d'esperienza di un giocatore che è un leader carismatico senza dover mai andare "oltre". E Masci, ci piace così. 

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