Trema Astoria ma si salva e vola nell'élite con il Visionary. Impresa PES: battuto il Campetto

27/06/2023

Nella tornata di gare conclusiva dei gironi A e E gli occhi erano tutti puntati sulla sfida tra Lazone e Astoria. I giovani ragazzi di Mister Carboni sciupano un iniziale doppio vantaggio con un'Astoria che "ha smesso di ridere" (ne parliamo nell'articolo) ma che si rialza grazie ad una bella capacità reazionaria. Il Visionary chiude il girone al primo posto grazie all'8-1 imposto ad Homy. Nel Girone E il PES si prende la prima piazza ribaltando il Campetto (5-4)

Calcio a 5 - Summer Cup - Gironi A & E - C'era tanta attesa per quanto riguarda l'esito del Girone A, uno dei più incerti di questa lunga cavalcata estiva. Al CSI Village il Visionary BS non fa sconti ad Homy, riscattando la brutta batosta della settimana precedente contro il Lazone e imponendosi per 1-8 con la doppietta di Figueroa, quella di Federici e l'hat-trick di Cioffi con in mezzo la rete dell'ex Stoertenham Kamara. Per Homy il gol di Calzoni è troppo poco e la squadra chiude al quarto posto con un punticino, quello che però pesa come un macigno nel percorso del Lazone che esce sconfitto contro Astoria (e questo lo si poteva aspettare) ma con due punti in più avrebbe potuto recitare tutt'altro ruolo. Ma non si può versare lacrime sul latte scaduto e allora cosa è successo in Lazone - Astoria? Ci sono più storie da raccontare, per le immagini analitiche vi rimandiamo al video online dalle ore 11 sul nostro Canale YouTube.
Nell'incipit dell'articolo ho scritto che Astoria "ha smesso di ridere". La squadra di Mister Orazi è stanca: lo è fisicamente con qualche acciacco e qualche giocatore costretto agli straordinari, ma lo è soprattutto mentalmente. I primi 15 minuti di gioco al netto dei meriti (che ci sono) dei rivali sono stati tra i più brutti giocati negli ultimi anni da questo gruppo e non tanto per aver sofferto (ci sta, non si può sempre vincere dominando) quanto nella mancanza del sorriso. Anche i gol non hanno visto leggerezza ma la sensazione è che questo gruppo che sta aspettando di partire per la spedizione alle finali Nazionali di Brescia debba ricordarsi di una cosa importante (che poi è anche un sano invito da parte mia proprio in vista della fantastica esperienza del percorso nazionale): quello che Astoria ha fatto quest'anno è straordinario e non banale. Bisogna ricordarsi però che possono esserci squadre che si attrezzano a poco a poco per cercare di colmare il gap, squadra che quando giocano contro di te mettono in campo anche il 110% delle proprie possibilità. Non si deve mai smarrire il sano furore agonistico e anche un po' di quell'allegria che serve. L'allegria che porta Angelo Skendo quando esulta al rigore di una partita ormai già segnata, la furia agonistica di un Vincenzo Di Maro che entra e gioca da leader. Ci sta la stanchezza e questa Summer Cup (che Maurini e soci vogliono vincere a tutti i costi per completare il quadro ternano) rischia però di essere un affaticamento ulteriore di un gruppo che ha bisogno sì di andare in vacanza, ma che deve pensare soprattutto ad un sogno che non è detto che capiterà ogni anno come quello delle finali nazionali di Brescia.
Chiusa questa - lunga - parentesi dedicata ai ragazzi di Astoria c'è da parlare ovviamente di un Lazone che rischia di essere la grande delusa di questo torneo estivo. Il pari contro Homy (peraltro subito allo scadere) è un macigno pesante perchè in caso di tre squadre a parità di punteggio sarebbe balzato in seconda posizione proprio il Lazone lasciando a casa Astoria. Incredibile il destino. Quello stesso destino che ti porta ad avere due risultati su tre nel confronto con i più grandi e vai pure avanti di due gol. Sembra tutto - troppo - facile l'inizio della sfida. Poi la sensazione è quella di un Lazone che come l'intensità agonisitca aumenti si tira un po' indietro. Le marcature sono troppo morbide e se lasci certi spazi a determinati giocatori non puoi aspettarti che ti grazino sempre o che Simeone (perfetto - ad eccezione di una situazione sul gol di Coppo) ti salvi le penne. 
Cosa resta allora del Girone del Lazone? La consapevolezza che questo è un gruppo forte, che avrebbe meritato di giocarsi il tabellone dei grandi ma che forse ha bisogno di passare per qualche schiaffone (sportivamente s'intenda) preso da squadre più forti (Astoria) o più furbe ed esperte (Homy). E allora ben venga un Middle che, attenzione, sottovalutarlo sarebbe un'errore madornale: ci saranno 16 squadre e con totale onestà alcune saranno sicuramente modeste e alla portata, ma molte altre tenaci e difficili da fronteggiare (Homy ne è stato un esempio per l'appunto). 
Nel Girone E c'era invece poco da dire. C'è chi come Scarsenal ha pensato di non dire proprio nulla presentandosi in tre alla gara e lasciando così il via libera a un Jessico Calcetto che aveva tanta voglia di giocare che si è messo a fare una partitella da soli. Il giudizio su queste due squadre sarà rimandato al Middle. Jessico Calcetto ha fronteggiato fin qui due squadre solide e più forti, ora però si vedrà se questo gruppo potrà insinuarsi in un tabellone diverso. I giochi di potere erano riservati al Campetto (e fin qui non è una gran novità) e al PES United dal sapore di qualcosa di vecchio che rinnovandosi ha trovato una nuova linfa vitale. Il PES va sotto nel primo tempo per 1-3, con un Campetto trascinato dalla doppietta di Rosati e dai gol di Bassitto e Rossi (uno di questi giunto nella ripresa). Il PES però ha qualità e ha un certo Francesco Di Patrizi: la sua doppietta al pari dei gol di Alvisini, Giubilei e Mingarelli ribaltano il fronte e daranno la possibilità di essere testa di serie al gruppo di Lorenzo Bravini. Mica male per questa squadra che - ricordiamolo - l'anno prossimo dovrà ripartire dalla Serie C.