Il punto sui quarti di Finale di Champions Cup del Calcio a 7

17/02/2023

Si sono conclusi ieri sera i quarti di finale di Champions Cup del Calcio a 7 che manda avanti le tre squadre più in forma dell'attuale Serie A e la rivelazione Soccorso Alpino (dalla Serie B). Quattro sfide con quattro storie diverse da raccontare: dalle due "manite" inferte da Astoria e Torre Orsina a La Dolce Vita e Campetto, fino alla rimonta dei Red Devils sulla Pro-Secco. Analizziamo tutto

Calcio a 7 - Champions Cup - Quattro sfide che attendevamo molto, per risvolti e motivi diversi. La sera di Mercoledì ha visto debuttare i campioni del Terni League in carica (Astoria) contro La Dolce Vita, in quella che era sulla carta la partita forse più sentita e attesa e che si è rivelata un piccolo bluff. Ma andiamoci piano con le parole, perchè il rischio di venire fraintesi in questi casi è sempre molto alto. La Dolce Vita si presenta alla partita con alcuni dei suoi uomini migliori, ma non tutti. Astoria pur dovendo rinunciare ad alcune pedine importanti ha un'arsenale al quale è stato aggiunto per l'occasione il talento cristallino di Moreno Agostini. Astoria voleva vincere a tutti i costi perchè la posta in palio è cercare di vincere questa coppa per poi volare alle Finali Regionali e al contempo, i ragazzi di Mister Orazi temevano quella Dolce Vita che pochi mesi fa fu capace di bloccarla sul pareggio in regolar season (punti che furono fatali agli arancio poi scudettati in ottica fair play e quindi regionali). Tanta paura che viene però smaterializzata ben presto, perchè sul campo non c'è gara, perlomeno l'altra sera. Finisce 5-0 una gara dominata nel primo tempo (4-0 il parziale) e domata nella ripresa, in cui i campioni in carica si confermano in crescita costante e - come piace dire a me - bravi anche a "non prenderle". Ma francamente, la sensazione è che in questo preciso momento Astoria non ha rivali. Questo non significa che non possono perdere una singola gara, ma che nel complesso, ora come ora, per qualità e profondità di rosa, per mentalità e gioco espresso, questa squadra viaggia su binari diversi rispetto agli altri. Ed è qui che mi ricollego all'inizio: La Dolce Vita ha avuto la sua serata difficile, non ha giocato bene, ma è andata così soprattutto per merito dell'avversario più che per demeriti propri. 
La fatalità è che in Semifinale Astoria troverà... una squadra di Serie B. Questo a dirla tutta lo si sapeva già, perchè il secondo quarto di finale ha visto andare in scena Soccorso Alpino e Real Mentepazzi Fravì, due compagini di cadetteria. La partita è stata bella e vibrante tenendoci incollati fino all'ultimo al campo. Il Soccorso ha una malattia che si chiama "pareggite". 8 pareggi in tutta la stagione: per essere calcio amatoriale, sono numeri importanti. In Champions sono ben 3 i segni X infilati. L'ultimo era quello agli ottavi contro i Desaparecidos dove poi i rigori gli hanno dato ragione. Lo stesso si ripete ai quarti, ma con una storia diversa da raccontare. Il Soccorso va avanti, sembra poter chiudere la partita quando comanda sul 3-1, ma Rossi e Corvi hanno le polveri bagnate e non danno il colpo del KO ad un Mentepazzi Fravì che con tante assenze (e questo è un capitolo che non riguarderà soltanto loro) vende cara la pelle. Si vede annullare un gol che probabilmente c'era sul parziale di 2-1, ma tiene a galla i propri sogni e lo fa con l'ex Teddy Balboa Perotti che riapre la contesa e alla fine, con un pizzico di fortuna su uno degli ennesimi laterali di Emeka Egwu che fanno male più di un proiettile in petto: la deviazione di un difensore trascina la sfida ai rigori. Corvi si conferma in serata "no" quando coglie la traversa. Per sua fortuna Menicucci "stoppa" il suo ex compagno Perotti prima, e Gabrielli poi, e a volare e a coltivare questo sogno invernale sono i granata che si regaleranno una partita da sogno contro i più forti di tutti, e attenzione: perchè sarà una partita sì sbilanciata, ma chissà.
Ieri sera si è concluso il quadro. Torre Orsina e Campetto nell'ultimo campionato hanno recitato il ruolo di "anti-Astoria" e nell'ultimo final 3 non è riuscito bene a nessuno dei due, schiantati dai più forti rivali. Ma se il Torre Orsina si è leccato le ferite, ha messo dentro alcuni tasselli assai utili alla causa ed è ripartito, il Campetto non lo ha fatto. Lo dicono i tre KO in altrettante gare nel Clausura che sommate alle due sconfitte sul finir di Apertura fanno un bilancio preoccupante. Gli innesti di Giovannetti (ieri assente) e Bolli fin qui non hanno dato la scossa sperata e la porta rimane "girevole". La squadra sembra aver perso quel magico equilibrio che l'ha fatta trionfare in lungo e in largo per lo scorso anno, fino a toccare la finalissima regionale. La partita di ieri pone fine al sogno utopico di rivedere il Campetto alle prossime finali regionali e il tutto arriva per mano di chi, il biglietto per Civitanova già ce lo ha in tasca. Il risultato dice 5-1, in mezzo possiamo dire che il Campetto non è incappato in una serata fortunata, questo è vero, ma che il Torre Orsina ha dimostrato maggiore solidità e compattezza. Il Campetto da questa sconfitta deve uscirne con la convinzione che ora bisogna far partire un progetto nuovo, di rivalsa morale, anche in virtù di quel finale di partita brutto che non fa onore a un gruppo che ha dimostrato di poter mettere in campo ben altri valori. La squadra deve fare trincea su un unico obiettivo: risalire la china in campionato e farlo con coralità senza divisioni interne o senza cercare alibi dall'esterno. 
In tutto questo contesto, il Torre Orsina zitto zitto si va a giocare un altro final 4, loro che sono quelli ad avere meno ambizioni in tal senso dato il pass per le finali regionali già in tasca. Ma si sà, l'appetito vien mangiando, e la speranza per Mister Mulas è quello di avere ben presto una prima rivincita su Astoria in una notte da dentro e fuori: Red Devils permettendo.
Ed è qui che entra in scena l'ultimo quarto di finale. La sfida antetica tra Pro-Secco e Red Devils. Parto dalla fine: la Pro-Secco di ieri mi è piaciuta tanto. Senza (tra i vari che mi vengono in mente) Virgilio, Dodaj, Testarella, Pennacchi, Prosperini etc etc, si è vista una squadra con una forte anima e con il giusto piglio in campo. La Pro-Secco "spigolosa" c'è sempre (e meno male, perchè essere spigolosi può essere anche un vanto) ma è venuta meno quella eccessivamente polemica ed anzi, questa parte (quella della polemica) è stata assai più viva negli avversari che per lunghi tratti della partita hanno cercato un nemico che non c'era anzichè badare al campo. 
Perchè intendiamoci: qualità alla mano (includendo nel concetto di qualità anche la freschezza atletica) ieri l'indice pendeva tutto verso i Diavoli. Ma in campo questo non si è avvertito, perchè gente come Marco Antonini (4 gol ieri) in queste partite si trasformano in rapaci capaci di ogni cosa. La Pro-Secco fino al minuto 19 del secondo tempo conduceva 5-3 e lo stava facendo con merito e arguzia, giocando con le sue armi senza esasperarsi. 
Quando i Red Devils si sono ricordati che la partita si gioca sul campo e non con troppi altri artefatti l'hanno ribaltata, con qualità. E attenzione a questi Red Devils: non saranno quelli dello Scudetto di un anno fa, ma non sono nemmeno quelli dell'Apertura. Avere in campo a pieno servizio Leonardo Giustini (anche lui ieri 4 gol, ma parlar di lui solo delle reti sarebbe riduttivo), magari Sabatini e Monaldi e la guardia di Vellucci, rivoluziona l'assetto di una squadra che ha già in essere punte di valore, ma che mancava di costanza di rendimento. Questi Red Devils sono forti, lo dimostra l'approccio nel Clausura, lo dimostra ancor di più lo spirito fatto vedere a tratti ieri sera. Ecco, in semifinale contro il Torre Orsina, non basteranno però dei lampi: servirà costanza, freddezza e lucidità (e magari che Giovanni Maria Salvatori torni in panchina a dare la giusta dose di forza e quiete ai suoi ragazzi)