Cosa resterà di questo viaggio tricolore dei White Devils?

17/07/2019

Con questo articolo chiudiamo il cerchio sull'esperienza dei White Devils a caccia del titolo nazionale CSI, che ha visto protagonista una compagine di Terni per la prima volta nella storia. Riassumiamo così meeting organizzativi, partite, vittorie, delusioni, serate di gruppo e quant'altro... il tutto atto a creare un nuovo punto di ri-partenza per la squadra di Riccardo Bussetti.

Dominatori a Terni. Dominatori nella regione, "preda" (fino ad un certo punto) a caccia di un sogno chiamato "titolo nazionale". I White Devils per un mese e mezzo ci hanno tenuto con il fiato sul collo, perchè alzi la mano chi (di chi sta leggendo questo articolo) non ha minimamente seguito con interesse le vicissitudini di Gabbrielli e soci in quest'ultimo periodo. 
La domanda del titolo è enigmatica: "Cosa resterà di questo viaggio dei White Devils?"
Proviamo a rispondere noi, dalla nostra posizione di "accompagnatori", di "organizzatori", ma anche di primi tifosi delle squadre ternane che ci inorgogliscono fuori dalla conca. La risposta è semplice, per quanto articolata. 
Resterà il forte senso di unione cittadino, che nelle partite del Terni League per ovvi motivi non può avvertirsi. C'era un'atmosfera magica dietro al percorso fatto dai ragazzi di Mister Bussetti, fin dalle regionali condivise con il 0744 S.G.B. che da rivali sono diventati complici. Abbiamo capito che qualcosa stava mutando nell'atmosfera quando Riccardo e i suoi esultavano dinanzi al successo del San Giovanni Bosco nel match che ha donato loro l'approdo in finale. Perchè nonostante il S.G.B. potesse rappresentare una "minaccia" in finale per i diavoli bianchi, in quel momento eravamo un tutt'uno. Ed è per questo che è stato particolare, ma altresì bello ed emozionante, vedere una Finale regionale colorata di rosso-verde, colorata dalle anime ternane, di una città che troppo spesso si "auto-commisera" senza provare a tirar su la testa. 
Poi, dopo il trionfo regionale, è scattato un "piano". "Ciao Summer Cup, puntiamo ad andare avanti fino alle Finali Nazionali". Mai frase più bella quella detta da Riccardo e i suoi. Che hanno buttato via forse un pezzo di vacanze personali per provare a condividere un percorso intenso, difficile, dispendioso non solo fisicamente, ma anche economicamente. Perchè per fare questa cosa nel modo giusto, i ragazzi hanno anche soggiornato fuori quando non gli era richiesto dal CSI (vedi lo spareggio con le Marche a San Benedetto). Ma tutto questo ha cementato ancor di più, laddove ce ne fosse stato il bisogno, un gruppo convinto del proprio potenziale, che ha avuto voglia di regalarsi qualcosa di più. 
Cosa resterà? Resta la voglia dei White Devils di andare oltre i regolamenti. Perchè a livello nazionale il CSI per il Calcio a 5 ha minori restrizioni rispetto alle nostre regole cittadine (possono giocare illimitati tesserati di C1 di Futsal federale, così come quelli di Promozione di Calcio a 11). Eppure, i White Devils non hanno ricorso ad "armi speciali". Così come il San Giovanni Bosco nel regionale, le nostre squadre non si sono appellati ai "santi", ma hanno perseguito questa strada da soli, con le loro sole forze: che se per Terni sono assai sufficienti (e anche di più direi), a livello nazionale no. 
Nonostante questo, il primo spareggio contro le Marche (era una vera e propria squadra di C1) ha visto il successo dirompente per 6-2 di Gabbrielli e soci. Lo spareggio con il Lazio giocato sotto un caldo cocente il 30 Giugno a Roma, ci ha messo "paura", ma ci ha anche fatto sognare. Chi non ha avuto i brividi al gol del 4-4 di Capitan Saltimbanco, uno che fino a qualche anno fa si pensava che forse, il campo di calcio non lo avrebbe più visto, e che ora è tornato più forte di prima, più leader che mai. Chi non si è emozionato, quando Thomas Donati a 36 primavere, ha deciso la sfida con un rigore battuto con una freddezza glaciale che in pochi avrebbero mantenuto. 
Siamo tornati a Chianciano. Consapevoli di essere preda. Consapevoli di essere "soli contro tre giganti". Ma in questo mare immenso, pur uscendo sconfitti, abbiamo dimostrato di saper nuotare. Abbiamo dimostrato di poter contare l'uno sugli altri. E' stato bello il senso di "tutt'uno" che io che vi scrivo e Lorenzo, abbiamo avvertito nell'andare avanti passo dopo passo con i White Devils, che forse, andando avanti in questo percorso hanno avuto modo di conoscere meglio cosa siamo aldilà della territorialità e di quanto si può vedere nei nostri Campionati. 
Siamo usciti sconfitti 5-3 contro la formazione Siciliana dell'Arcobaleno, e in tanti (dirigenti CSi, arbitri, "addetti ai lavori") indicavano i ragazzi di Catania come l'anello debole delle tre finaliste (dopo i White Devils, chiaro). Beh, gli stessi siciliani hanno poi stra-vinto la Finale, con il risultato di 5-3 (proprio come i White Devils). 
I White Devils hanno compiuto qualcosa di Irripetibile. Noi speriamo di no. Speriamo che il prossimo anno Bussetti e compagni, o forse anche altre realtà (magari anche nel Calcio a 7) possono tornare ad inseguire questo sogno. Ma guardiamoci chiaro: Con le nostre limitazioni (che rimarranno: perchè per noi l'amatorialità va considerata sacra, e le nazionali sono un percorso aleatorio di un mese, ma per 9 mesi giochiamo a Terni, e dobbiamo premiare gli amatori), con la forza delle altre compagini nazionali... Sarà quasi impossibile bissare o addirittura migliorare fatto in questo mese e mezzo.

E quindi? Cos'è rimasto? E' rimasto tutto questo che vi ho descritto. Un senso di crescita del movimento, ma soprattutto dei White Devils insieme a noi, insieme a tutti voi che li avete seguiti. E attenzione gente: I White Devils hanno creato un "mitismo" che tutti vorranno in qualche modo superare. Per farlo non occorreranno solo i giocatori. Per superare i White Devils o semplicemente tenergli testa, servirà avere oltre a qualità tecniche, anche qualità morali e di gruppo. Quel gruppo che Riccardo ha sapientemente gestito in 4 anni di Terni League passando per momenti bui. Perchè se i White Devils sono arrivati ad un passo dalla cima nazionale, è anche grazie alle sconfitte, è dagli "errori" organizzativi che i Diavoli sono rinati dalle ceneri, diventando una realtà da fare invidia... ma soprattutto che deve inorgoglire la nostra Città, per una volta unita, davvero.

Marco Rompietti