Lo Scudetto dello spietato Cinismo: Il Tranneusai è Campione del Terni League!

22/05/2017

Finale con maggior numero di gol nella storia del Terni League: esce fuori un 10-7 sfavillante per i gialloblu che superano con ampio merito un Perticara Club sempre sotto nel punteggio. Accorroni sontuoso, Vichi leader, Curri dirompente e quando è servito, Domenichelli ha chiuso la porta. Ma il segreto di questo Tranneusai campione parte da lontano, ed è un successo del tutto meritato

Calcio a 5 - Finale Scudetto - 10-7 nel punteggio finale, ma fondamentalmente, la gara conclusiva della Serie A del Clausura, non ha avuto storia. Tranneusai e Perticara Club hanno subito conosciuto un profondo divario nel corso del primo tempo, e no, non è di certo un divario di natura tecnico, dove anzi, i ragazzi del Presidente Cagnoli forse avevano qualcosina in più rispetto alla rosa rivale. Il vero divario, è stato di natura mentale, di approccio alla gara, e in questo il Tranneusai, ha dimostrato di essere maestro e aggressore al tempo stesso. Le due squadre si presentano a ranghi completi o quasi (nei gialloblu forfait di Pompili, per i bianco-arancio non c'è lo squalificato Marigliano). Inizialmente, è un botta e risposta: Tranneusai avanti di due reti con Curri e Accorroni (splendida l'azione in tandem tra i due per la rete del raddoppio), Perticara capace di rialzarsi con la doppietta di Francesco Di Patrizi: violento nella prima conclusione, geniale con un cucchiaio (deviato da un difensore) su calcio piazzato. Sul 2-2 c'è il classico "sliding doors", con Di Patrizi ancora protagonista di una giocata deliziosa, conclusa con un tocco morbido che si infrange sulla traversa. Chissà, se il Perticara fosse andato in vantaggio, quale storia avremmo raccontato. La realtà è che questo Tranneusai ci ha dimostrato, anche in semifinale Scudetto, che non si piega dinanzi a nulla, e forse la storia sarebbe stata la medesima, e se poi ci mette lo zampino anche la dea della fortuna... tutto diventa più semplice, come quando Vichi calcia un corner che viene spinto verso la propria porta da Tagliatesta. Il Perticara va in tilt mentale, il Tranneusai si esalta e sigla la rete del 4-2 che è il manifesto ideologico di questa squadra, che spesso viene bollata come quella "che la butta sulle energie nervose" dimenticando le smisurate qualità a disposizione del Presidente Patalocco: Poddi di prima intenzione apre sulla sinistra, Vichi spalle alla porta serve un assist che è un invito a nozze per Accorroni che batte ancora Donadei. Il Tranneusai ora va sul velluto, e segna altri due gol: il primo con Tommaso Vichi, che se ne va su una marcatura morbida di Passeri e trova il buco tra difensore e Donadei per siglare la sua prima rete in finale Scudetto, l'altra rete, è ad opera di Poddi che calcia da centrocampo un tiro che non sembra irresistibile, ma che beffa Donadei. Il Perticara è in tilt, il Tranneusai "vede" lo scudetto vicino. I due gol, sono stati intramezzati da un'altra rete illusoria di Di Patrizi. Il primo tempo si chiude sul 6-3, e la sensazione è che al Perticara serva proprio un autentico miracolo. Miracolo che appare quasi impossibile quando in avvio di ripresa (avvicendamento tra i pali: out l'infortunato Donadei, dentro Lionetto) un'altra amnesia difensiva bianco-arancio propizia il gol di Curri su assist infallibile di Accorroni. Ma l'orgoglio di un gruppo di amici qual'è quello del Perticara, si fa vedere con Giuseppini, che appena entrato riceve palla su un'invenzione di Passeri e trafigge Domenichelli. Se la gara nel primo tempo è stata scoppiettante e poco avezza ai tatticismi, nella ripresa si entra in "zona Vichi", ovverosia, nella gestione del risultato. I minuti scorrono, il Perticara fatica a trovare varchi, ed anzi, subisce il gol più bello della serata e quello più amaro per loro e godurioso per i gialloblu, la rete che di fatto dona lo Scudetto al Tranneusai: corner di Curri, Vichi è tutto solo e si inventa un tiro di destro al volo che termina sotto l'incrocio dei pali: un gol bellissimo, un gol che è l'emblema di questo straripante giocatore, autentico trascinatore in questi tre anni gialloblu. Il Perticara ci prova in tutti i modi, Domenichelli indossa il mantello di Superman e vieta la via del gol, ed anzi, su rilancio proprio dell'estremo difensore, Curri si inventa al volo un'altra rete che strappa gli applausi del nutrito pubblico presente: è l'apoteosi del Tranneusai, che riuscirà ad andare ancora a segno con Curri. Nel finale, il Perticara si riversa in avanti segnando tre gol, e rendendo meno pesante il passivo: uno di Tagliatesta in mezzo alla doppietta di Passeri. Ma è troppo tardi, perchè la notte si tinge di Gialloblù e lo Scudetto è del Tranneusai che è la quinta squadra a vincere il Terni League in 3 stagioni. 
DALLE TENEBRE ALLA LUCE PIÙ INTENSA - Diciamo la verità. Nessuno fino a qualche mese fa avrebbe mai pronosticato il Tranneusai campione del Terni League. E dire che di "indizi" in questi tre anni ne abbiamo avuti a bizzeffe, a cominciare dalla Summer Cup del 2015 (la prima edizione), quando la squadra di Patalocco benchè avesse disputato un campionato "così così" (fuori dai Play Off in Serie B, e all'epoca non esisteva la C) con un paio di innesti giusti al posto giusto (Antonio Russo e Luca Proietti) riuscì a fare il salto di qualità che gli permise di vincere il titolo èlite, ossia il più elevato. L'anno successivo (cioè la scorsa stagione), era ri-partita di fatto come l'anno precedente, quindi senza i vari Russo e Proietti, e la squadra anche lì ha faticato. Dalla notte del Pala BirraBro contro l'Atletico Brodolini poi, c'era il forte rischio che qualcosa si stesse spezzando con le lunghe squalifiche di Vichi e Frattaroli che di fatto, portarono ad una clamorosa retrocessione in Serie C. Alt, ecco: focalizzate questo momento, perchè dal punto più basso, si può sempre risalire se si ha unità d'intenti e voglia di cambiare il proprio modus operandi. Ed ecco che è qui che arriva il cambio di rotta. Il mercato di riparazione portò al ritorno di Luca Proietti e l'arrivo di Marco Sini, che alimentarono mentalità e gioco del futsal, ma in generale, tutta la rosa ha cambiato marcia fino a giocarsi una finale Play Off di Serie C (persa contro il Villaglori) che di fatto consegnò loro il ritorno in Serie B per ripescaggio. Ma la cavalcata di quel campionato fu esaltante, con i Play Off giocati ad alti livelli da Vichi e soci. Quest'anno, durante l'apertura, il Tranneusai ha continuato questo processo, pur dovendo rinunciare al duo narnese (Proietti-Sini) approdati alla causa de La Dolce Vita, ma rifugiandosi in Accorroni e Domenichelli, che saranno due degli artefici principali della scalata al potere. Il duello testa a testa contro il D.T. Advice Me viene vinto sui nervi: in due scontri diretti pareggiati ma mai persi, e nelle altre dodici gare giocate con la bava alla bocca, senza mai sottovalutare nessuno e cercando di vincerle tutte. E così è stato. Il Tranneusai da lì ha acquisito mentalità. Però, serviva qualcosa per competere nel campionato "dei grandi". E quel qualcosa è stato Julian Curri, giocatore vero (per questi livelli semi amatoriali poi...) che ha lo stesso dna di Vichi, ossia quello che a perdere non ci sta mai. Il Tranneusai debutta in A con la sconfitta contro Acqua & Sapone (ma mancava il proprio estremo difensore) e sembra così incanalarsi verso una lotta-salvezza come tutti immaginavano. E invece, niente di più sbagliato, perchè proprio la sera del debutto nella massima serie fa acquisire la consapevolezza ai gialloblu, di possedere delle qualità più nitide di ciò che si possa pensare. Il Tranneusai diventa così una macchina da guerra, dove miete vittime illustri come ad esempio i Black Hats, che nonostante l'iniziale vantaggio 3-0 si fecero recuperare dai ragazzi di Patalocco. Il tutto, fino alla consacrazione di questa settimana, con due vittorie marcate e decise contro Real Brodolini e Perticara Club, per uno scudetto dal sapore di "effetto domino". Il Tranneusai ha vinto soprattutto perchè ha avuto pazienza. La pazienza di capire meglio come approcciare questo Campionato e ciò che servisse per vincerlo. La pazienza per gestire tutte le risorse del gruppo (nota a margine: tutti gli elementi convocati per la finale hanno giocato, e tutti hanno ruotato nel turn over imposto da Mister Matteucci). Il Tranneusai si porta a casa un titolo che vale oro, che gli permetterà di giocarsi la Supercoppa ad Agosto (contro Black Hats e Real Cafè Noir). Il difficile viene ora: confermarsi. C'è una Summer Cup che il Tranneusai vorrà nuovamente azzannare, e poi la prossima Serie A dove il fattore sorpresa verrà meno. Ma questa è una storia che oggi, si può tranquillamente bypassare. Perchè oggi, è il giorno dell'esaltazione di un gruppo straripante, che ha saputo spazzare via altre squadre altisonanti e vincere in quella che forse, è stata la Serie A di maggior qualità di sempre nel Terni League, perchè trovare "squadre materasso" nel lotto di queste 10, è veramente impossibile, e lo dimostra il Play Out salvezza che vedrà protagonisti i ragazzi del Caffè Villaglori (che di futsal se ne intendono) e A.C. Denti, che oltre ad aver vinto il primo Scudetto del Terni League, soltanto nell'Apertura si giocò la semifinale scudetto). Mica male. 
PERTICARA CLUB A TESTA ALTA - Quando un gruppo di amici è compatto fino all'ultimo secondo, allora non ha mai perso. Il Perticara Club ha approcciato a questa finale con tutto il gruppo intero. Se volessimo fare "i tecnici", diremmo che l'errore dei bianco-arancio è stato quello di gestir male i cambi. Gestire con un minutaggio similare ben nove elementi, non è affatto semplice, anzi, è un azzardo, e il Perticara non è la prima volta che quando si presenta con tanti elementi in panchina, fatica a proporre il suo consueto gioco. Però, per come intendiamo noi il Terni League, ciò che ha scelto e ha portato in atto in finale questa squadra, rappresenta lo spirito del Terni League stesso. Tutti hanno avuto il proprio minutaggio (chi più, chi meno), e la squadra così come ha vinto la regolar season, ha perso la finale: Appunto, DA SQUADRA. E quindi tanto di cappello al gruppo di amici di maggior talento del Terni League. Perchè questi ragazzi dall'ossatura "storica", sono compagni di vita fin da ragazzini, e l'essere arrivati ad un passo dal trionfo, deve solo fargli gonfiare il petto d'orgoglio. La finale è stata persa soprattutto sull'inesperienza (o comunque l'approccio) e null'altro, perchè in termini di qualità il Perticara è e resta una delle compagini più forti. Ora c'è la Summer Cup (nel Calcio a 8) per provare a scrivere un'altra pagina importante, poi la prossima Serie A per tentare nuovamente l'assalto al fortino. Ma ciò che più conta ora, smaltita la delusione, è tirar su la testa, perchè questo gruppo merita soltanto applausi.

MIGLIORE IN CAMPO 
Michael Accorroni (Tranneusai F.C.) - E' stato difficilissimo trovare un man of the match per questa partita. Già, perchè nel Tranneusai meritavano tutti la menzione: da Poddi a Curri, da Vichi a Domenichelli. Però, Accorroni ieri sera è stato l'elemento che ha ampliato il divario tra le due compagini. Spesso di dice che Michael è più un giocatore da Calcio a 8 che non Calcio a 11 (e lo sa bene l'Asppico che se lo gode nel proprio roster), ma ieri sera la sua prova è stata maiuscola, di qualità e intelligenza. E' lui l'ago della bilancia della finale Scudetto.

VIDEO SINTESI